Bussone (Uncem) al ministro Valditara: "Salviamo la scuola"
fonte: https://lanuovacalabria.it/bussone-uncem-al-ministro-valditara-salviamo-la-scuola
“Mentre il film di Antonio Albanese e Virginia Raffaele sulle piccole scuole conquista il pubblico al cinema, con una commedia di grande respiro e attualità, sono ancora con Uncem in attesa di poter affrontare con Lei le modalità organizzative di plessi e dirigenze nei territori rurali e montani del Paese, nei piccoli Comuni e nelle Valli alpine e appenniniche”. Queste le parole usate da Marco Bussone, presidente dell’Uncem, per rivolgersi al ministro dell’Istruzione e del Merito. Giuseppe Valditara.
“Insieme dobbiamo capire cosa fare delle scuole laddove il Ministero (con gli Uffici scolastici regionali) prevede la chiusura, dal prossimo anno scolastico, di plessi e comprensivi, con la riduzione di insegnanti e dirigenti scolastici. La scuola salva i paesi, la chiusura è il modo più semplice per distruggerne la storia, il presente, il domani. Oltre ogni demagogia e stortura del dibattito politico mediatico, noi sappiamo anche – e vogliamo sia chiaro, oltre ogni tifoseria e ideologia – che gli stranieri in molte aree dell’Appennino e delle Alpi hanno fin qui hanno salvato i piccoli plessi. E l’integrazione nei paesi si è sempre fatta. Tra parrocchie, oratori, scuole, associazioni, piccoli negozi e Sindaci impegnati. Comunità, insomma. Vere e unite. Scuole al centro. Con serietà ed efficacia. Noi sappiamo insieme con Lei riconoscere nelle aree montane del Paese un laboratorio straordinario e bellissimo di formazione e generatività, che al posto di essere limitato e abbandonato con le chiusure, andrebbe piuttosto rafforzato, potenziato con investimenti, supportato con politiche durature, oltre ogni steccato che frammenta la politica ma non le classi, la forza del dialogo, la capacità di integrazione e relazione. Che la scuola ha sempre saputo fare e sempre saprà fare. Per il bene delle comunità della montagna, aperta e inclusiva per storia e natura.
Cosa fare dunque delle piccole scuole? Ne tagliamo qualche migliaia? Il Paese non ne soffrirà? I paesi saranno contenti di queste scelte? Come le proteggiamo e le valorizziamo, le piccole grandi scuole dell’Italia? Come definiamo percorsi nuovi di lavoro insieme, che vanno oltre la semplicistica chiusura? Ministro facciamo insieme un percorso. Noi siamo con il Ministero e con Lei – ma penso anche con INDIRE e altre Organizzazioni virtuose che hanno “un paensiero” – a ripensare modelli organizzativi e sistemi territoriali per l’educazione. Crediamo troppo nella scuola per vederla annullare sulla base di numeri e di logiche vecchie. Che le banche se ne vadano dai Comuni, ci fa arrabbiare. Che sia tagliata la scuola, ci fa gelare il sangue, ci immobilizza, ci fa sentire spogliati. Abbandonati e soli. Salviamo con Lei la scuola. Siamo in prima fila nel ripensare la scuola dei piccoli Comuni, come scrive anche la legge 158/2017, punto fermo per tutti noi”.